La luce perpetua è un mito reso
realizzabile su larga scala solamente dall’avvento della energia elettrica che
ha reso accessibile ad ogni portafoglio la possibilità di mantenere una lampada
sempre accesa.
Nell’antichità era diverso, solamente i templi importanti potevano permettersi un lusso come quello di mantenere sempre alimentata con l’olio una lampada.Così nell’antica Grecia, come a Roma, le cronache narrano di templi nei quali vi era una lampada sempre accesa, ma erano casi sporadici e soprattutto si trattava di luoghi di importanza eccezionale.
La chiesa del primo periodo non vedeva di buon occhio la pratica dell’accensione delle lampade votive poiché erano collegate a ritualità pagane. La forza della simbologia rappresentata dalla luce, ha comunque fatto si che anche nella ritualità cristiana e cattolica si inserisse l’utilizzo di lumi votivi.
Nella chiesa delle origini, così come nel periodo pre cristiano, la luce era collegata soprattutto a figure femminili, poiché era connessa alla casa ed al focolare domestico. Col passare del tempo ha esteso il suo significato simbolico, fino a diventare simbolo della presenza di Cristo nel tabernacolo di ogni chiesa. In ogni caso il legame tra la figura femminile e la luce votiva, viene ancor oggi perpetuato dalla devozione a Maria Vergine, venerata con l’accensione di un lume.