La tradizione dell’accendere una candela per votarsi a dio o ad un santo è radicata nella tradizione cristiana e basa la propria forza su simbologie antiche e significati stratificati a tal punto da far perdere le proprie tracce nella notte dei tempi.
La tradizione cristiana dell’accendere una luce davanti alla Madonna, all’effige di Cristo o di un Santo ha il significato di prolungare idealmente la propria presenza e la propria preghiera.
L’offerta di un lume, di una candela, fa parte della ritualità e significa il dare qualcosa di prezioso, il rinunciare ad una parte dei propri averi, in cambio di attenzione.
E’ sempre prevista una offerta di denaro per poter accendere una candela, e ciò in ossequio ad una tradizione che sempre ha richiesto l’offrire qualcosa a Dio in cambio della sua intercessione.
L’accensione del lume è, da sempre, collegato al culto dei defunti ed all’adorazione dei santi.
La Luce perpetua è un vero e proprio Mito, narrato da viaggiatori che furono in terre lontane, e che riportavano notizie di sepolcri nei quali risplendevano perennemente lampade votive.
E’ però stata la luce elettrica a rendere possibile la diffusione su larga scala della luce perpetua. Prima dell’avvento dell’elettricità, i costi necessari a mantenere una lampada sempre accesa erano troppo alti perché tutti potessero permettersi di sostenerli.
Così anche nelle Chiese, dove la luce ha un posto importante nella ritualità, erano solo le persone ricchissime a potersi permettere di far accendere luci perenni.
Alle persone comuni era consentito l’accendere una candela di cera, il cui costo era comunque non trascurabile.